30 October 2006
Fonte des glaces
L'Université de l'Arizona a mis en ligne ici le résultat de ses simulations sur la montée du niveau de la mer comme suite au réchauffement de la planète. Quand on sait que certains chercheurs prévoient une montée du niveau de la mer de 7 m au cours du XXIe siècle, ça fait froid dans le dos...
26 October 2006
Nòvas interessantas…
…dins lo darrèr numèro de la Setmana.
- Las estacions del mètro de Tolosa seràn anonciadas tanben en occitan. Aprèp las placas de carrièras, un altre signe de reconquista de la lenga a Tolosa.
- La copa del mond de fotbòl de las nacions sens estat (NFB) se tendrà l'an que ven en Occitània, probablament a Ièras. Pel moment, sièis còlhas deurián i participar: Occitània, solide, mas tanben Cameron del sud, Monegue, Laponia, Papoa occidentala, e la còlha de la Federacion rròm de fotbòl.
- La cantaira occitana Liza daverèc las jòias del concors de l'Eurovision per las nacions sens estat.
Le mot « gauche » a-t-il encore un sens ?
Les travaillistes israéliens vont gouverner avec l'extrême-droite. En Slovaquie, la gauche est au pouvoir avec deux partis d'extrême-droite. Sans parler des passerelles entre rouges et bruns à l'œuvre dans tous les pays de tradition orthodoxe (Russie, Serbie). Dans les autres pays d'Europe centrale et orientale, ce sont souvent des partis de gauche qui font passer l'amère potion de la transition à l'économie de marché, laissant la grogne sociale aux mains de l'extrême-droite, comme le dénonce le parlementaire européen Hegyi Gyula.
En Chine, le PCC dirige la transformation du pays en une économie de marché des plus dures. Une enquête récente montre que le PC de Shànghǎi, en manœuvrant la police, est à l'origine des expulsions des gens qui habitaient sur des terrains sur lesquels portaient de juteux contrats de BTP…
En Amérique du sud, les régimes de gauche flirtent avec le totalitarisme (Chávez) ou le nationalisme (Morales).
Plus près de chez nous, de nombreux partis de « gauche » n'ont de gauche que le nom et le souvenir de luttes passées, souvenir qui sera bientôt effacé par les Blair, Royal, et consorts.
En Chine, le PCC dirige la transformation du pays en une économie de marché des plus dures. Une enquête récente montre que le PC de Shànghǎi, en manœuvrant la police, est à l'origine des expulsions des gens qui habitaient sur des terrains sur lesquels portaient de juteux contrats de BTP…
En Amérique du sud, les régimes de gauche flirtent avec le totalitarisme (Chávez) ou le nationalisme (Morales).
Plus près de chez nous, de nombreux partis de « gauche » n'ont de gauche que le nom et le souvenir de luttes passées, souvenir qui sera bientôt effacé par les Blair, Royal, et consorts.
22 October 2006
L'Ara aux sept couleurs, tome 1
L'Ara aux sept couleurs est un gentleman cambrioleur expert dans le déguisement. Voleur au grand cœur, il laisse souvent le fruit de ses larcins à des gens dans la détresse. L'Ara est également un immense acteur de théâtre, et chaque épisode (une vingtaine de pages) est une parodie d'une pièce connue. Cette bande dessinée, une fois de plus, révèle l'immense talent de scénariste de Tezuka, ainsi que l'étendue de sa culture (double culture : japonaise et occidentale).
Prince Norman, tome 3
Dernier tome. Comme toujours avec Tezuka, le scénario est la qualité première. Les dessins, eux, ont un peu vieilli, sauf dans les scènes clefs, où ils sont excellents. C'est peut-être parce que Tezuka les dessinait lui-même, laissant le reste à ses assistants.
Stage Fright
What makes a good film? First and foremost, a good plot. And Stage Fright definitely has one.
A great film; I cannot believe it scores below 7 on IMDb.
A great film; I cannot believe it scores below 7 on IMDb.
16 October 2006
Frank Miller's Sin City
Fuck, what a film! I read one of the Sin City graphic novels a while ago, I remembered it was quite hard boiled, but not that hard boiled!
If you don't like gunfights, scantily clad broads, and tough men who're still alive and kickin' after having been shot at least three times, avoid this film. But if you do, you're in for a visual treat.
But there's more to this film than the beautiful black and white urban scenes, or the incredibly gorgeous actresses. Or the comeback of Mickey Rourke. The plot is worth a million plots of your average film. It's exhilarating but at the same time it'll fill you with despair because of the darkness and the corruption of the human soul.
If you don't like gunfights, scantily clad broads, and tough men who're still alive and kickin' after having been shot at least three times, avoid this film. But if you do, you're in for a visual treat.
But there's more to this film than the beautiful black and white urban scenes, or the incredibly gorgeous actresses. Or the comeback of Mickey Rourke. The plot is worth a million plots of your average film. It's exhilarating but at the same time it'll fill you with despair because of the darkness and the corruption of the human soul.
10 October 2006
Niente giornalista niente problema
Articolo di Astrit Dakli tratto dal manifesto di ieri:
Non è difficile uccidere dei giornalisti. Fanno un mestiere che li espone all'odio e circolano indifesi. Si può perfino usare la loro uccisione per fare un regalo di compleanno, come quello che Vladimir Putin ha ricevuto ieri per i suoi 54 anni: la testa di Anna Politkovskaja, la più feroce critica del suo regime. Forse è un regalo avvelenato, che se lo sia ordinato da solo o che gli sia stato fatto da altri: tutti attribuiranno comunque al presidente russo la responsabilità di questo assassinio e non è gradevole neppure per un ex agente del Kgb vedere la propria firma messa in calce a un omicidio illustre - anche se in Russia uccidere giornalisti scomodi è ormai una tradizione. Poco cambia se, come è probabile, l'ideazione e l'attuazione di questo delitto vengono dalle alte sfere delle forze armate (di cui Anna Politkovskaja ha troppe volte messo a nudo la ferocia, l'incompetenza e l'avidità di denaro e di potere) più che direttamente dal Cremlino.
Non è stato certo difficile uccidere questa giornalista. Sparare nell'ascensore di casa sua a una donna priva di ogni difesa è un gioco da ragazzi; quanto all'inchiesta, già il fatto che l'omicida non abbia avuto problemi a lasciar sul posto pistola e cartucce e a farsi vedere da alcuni testimoni fa capire che essa non andrà lontano. Del resto, non ci sarà un'ondata di indignazione per questo omicidio. Chi denuncia le malefatte dei militari in Cecenia o le collusioni tra mafiosi, giudici e politici non è molto popolare: è solo un «rompicazzo», come Anna veniva elegantemente definita. Vladimir Putin nei mesi scorsi ha fatto un repulisti nella Procura generale, da tempo accusata da tutte le parti (compresa Anna Politkovskaja) di essere troppo al servizio del Cremlino: ma i nuovi arrivati, procuratore capo in testa, sono ancor più fedeli al presidente di coloro che sono stati rimossi. Qualcuno vuol scommettere sugli esiti di questa inchiesta?
Non è mai difficile uccidere dei giornalisti, soprattutto se sono persone libere, che vogliono fare il loro mestiere fino in fondo e raccontare le cose che il potere - quello dei grandi boss mondiali come quello dei piccoli boss di quartiere - vuole invece tenere nascoste. Due esempi freschi: ieri a nord di Kabul, in una zona che il regime afghano e la Nato definiscono «calma» e che è controllata da signori della guerra locali, sono stati uccisi due reporter tedeschi di Deutsche Welle. Volevano vedere cosa succedeva lì; ovviamente non avevano alcuna scorta. Il mese scorso in un carcere di Ashgabad (Turkmenistan) è stata uccisa Ogulsapar Muradova, giornalista turkmena molto critica del regime satrapico imposto da Saparmurat Niyazov al suo paese: non era accusata di niente, ma la sua voce dava fastidio - meglio arrestarla e strangolarla, senza neanche simulare, come a casa dell'amico Putin, un omicidio ad opera di ignoti.
P.S. La politica degli editori verso i giornalisti, qui a casa nostra, rivela (senza sangue e violenza, certo) la stessa ansia di normalizzare e conformare che sta dietro l'omicidio di Mosca. I giorni di blackout informativo che abbiamo alle spalle - lo sciopero dei giornalisti contro il precariato dilagante e per un nuovo contratto - testimoniano che anche nelle redazioni dei paesi «liberi» si preferirebbero più dita ubbidienti sulle tastiere e meno teste libere che pensano. Non è una bella prospettiva.
Non è difficile uccidere dei giornalisti. Fanno un mestiere che li espone all'odio e circolano indifesi. Si può perfino usare la loro uccisione per fare un regalo di compleanno, come quello che Vladimir Putin ha ricevuto ieri per i suoi 54 anni: la testa di Anna Politkovskaja, la più feroce critica del suo regime. Forse è un regalo avvelenato, che se lo sia ordinato da solo o che gli sia stato fatto da altri: tutti attribuiranno comunque al presidente russo la responsabilità di questo assassinio e non è gradevole neppure per un ex agente del Kgb vedere la propria firma messa in calce a un omicidio illustre - anche se in Russia uccidere giornalisti scomodi è ormai una tradizione. Poco cambia se, come è probabile, l'ideazione e l'attuazione di questo delitto vengono dalle alte sfere delle forze armate (di cui Anna Politkovskaja ha troppe volte messo a nudo la ferocia, l'incompetenza e l'avidità di denaro e di potere) più che direttamente dal Cremlino.
Non è stato certo difficile uccidere questa giornalista. Sparare nell'ascensore di casa sua a una donna priva di ogni difesa è un gioco da ragazzi; quanto all'inchiesta, già il fatto che l'omicida non abbia avuto problemi a lasciar sul posto pistola e cartucce e a farsi vedere da alcuni testimoni fa capire che essa non andrà lontano. Del resto, non ci sarà un'ondata di indignazione per questo omicidio. Chi denuncia le malefatte dei militari in Cecenia o le collusioni tra mafiosi, giudici e politici non è molto popolare: è solo un «rompicazzo», come Anna veniva elegantemente definita. Vladimir Putin nei mesi scorsi ha fatto un repulisti nella Procura generale, da tempo accusata da tutte le parti (compresa Anna Politkovskaja) di essere troppo al servizio del Cremlino: ma i nuovi arrivati, procuratore capo in testa, sono ancor più fedeli al presidente di coloro che sono stati rimossi. Qualcuno vuol scommettere sugli esiti di questa inchiesta?
Non è mai difficile uccidere dei giornalisti, soprattutto se sono persone libere, che vogliono fare il loro mestiere fino in fondo e raccontare le cose che il potere - quello dei grandi boss mondiali come quello dei piccoli boss di quartiere - vuole invece tenere nascoste. Due esempi freschi: ieri a nord di Kabul, in una zona che il regime afghano e la Nato definiscono «calma» e che è controllata da signori della guerra locali, sono stati uccisi due reporter tedeschi di Deutsche Welle. Volevano vedere cosa succedeva lì; ovviamente non avevano alcuna scorta. Il mese scorso in un carcere di Ashgabad (Turkmenistan) è stata uccisa Ogulsapar Muradova, giornalista turkmena molto critica del regime satrapico imposto da Saparmurat Niyazov al suo paese: non era accusata di niente, ma la sua voce dava fastidio - meglio arrestarla e strangolarla, senza neanche simulare, come a casa dell'amico Putin, un omicidio ad opera di ignoti.
P.S. La politica degli editori verso i giornalisti, qui a casa nostra, rivela (senza sangue e violenza, certo) la stessa ansia di normalizzare e conformare che sta dietro l'omicidio di Mosca. I giorni di blackout informativo che abbiamo alle spalle - lo sciopero dei giornalisti contro il precariato dilagante e per un nuovo contratto - testimoniano che anche nelle redazioni dei paesi «liberi» si preferirebbero più dita ubbidienti sulle tastiere e meno teste libere che pensano. Non è una bella prospettiva.
08 October 2006
Assassinat de la journaliste Anna Politkovskaïa
Lu sur le site du Monde :
Journaliste pour le bi-hebdomadaire d'opposition Novaïa Gazeta, Anna Politkovskaïa, 48 ans, qui dénonçait les exactions en Tchétchénie, ainsi que la corruption et les atteintes aux droits de l'Homme dans la Russie de Vladimir Poutine, a été tuée par balles samedi alors qu'elle sortait de l'ascenseur de son immeuble à Moscou.Lamentable. C'était bien la peine que la Russie devienne une « démocratie ». Ça devient presque pire qu'à l'époque soviétique. Au moins, à cette époque-là, tout le monde savait à quoi s'en tenir. Et quand on faisait disparaître un gêneur, c'était dans la discrétion : faux accident, ou déportation en Sibérie. Aujourd'hui, le Kremlin emploie des méthodes mafieuses, en pleine rue... c'est pas ça qui va réduire le degré de violence dans la société russe.
Festival des Jeux de Vauréal
Sono andato al festival dei giochi di Vauréal con la Valentina, e ci siamo divertiti un sacco. Abbiamo scoperto due giochi:
Villa Paletti: tipo Jenga, ma con paletti colorati e con dei piani. Il gioco è più divertente e le partite meno uguali.
Chasse gardée: un gioco di strategia però con parecchia fortuna, infatti anche i bambini vi possono giocare.
24 Hour Party People
A few weeks after having seen A Cock and Bull Story by Michael Winterbottom with Steve Coogan, I've seen 24 Hour Party People by Michael Winterbottom with Steve Coogan. The two films are actually quite similar: both are documentary-style, both have Steve Coogan talk a lot in front of the camera, both feature a lot of tongue-in-cheek humour.
The subject of the film, however, is completely different. In 24 Hour Party People, Steve Coogan plays the role of journalist Tony Wilson, the founder of Factory Records, the man who signed Joy Division. The incredible thing is that he never became rich, even though, for instance, Blue Monday is the biggest selling 12-inch single of all time! The reason: Tony Wilson did what he did for art's sake, because he thought Ian Curtis was a genius, and Shaun Ryder (singer and songwriter of the Happy Mondays) a poet, and not because he was a greedy bastard like everybody else in the music industry.
The subject of the film, however, is completely different. In 24 Hour Party People, Steve Coogan plays the role of journalist Tony Wilson, the founder of Factory Records, the man who signed Joy Division. The incredible thing is that he never became rich, even though, for instance, Blue Monday is the biggest selling 12-inch single of all time! The reason: Tony Wilson did what he did for art's sake, because he thought Ian Curtis was a genius, and Shaun Ryder (singer and songwriter of the Happy Mondays) a poet, and not because he was a greedy bastard like everybody else in the music industry.
06 October 2006
Lou pouèto marsihés Victor Gelu (1806-1885)
Article de Renat Merle levat de Prouvènço d'Aro n°214 de setembre de 2006
Quàuqueis amiro pèr un anniversàri
1806-2006... Mai un anniversàri... Es de modo. Franço n'a tant celebra despuèi quàuqueis annado, trop souvènt sènso voio vivènto... Mai aquèu d'anniversàri va mancaren pas, que se nautre celebren pas Gelu, qu va fara au plan regiounau, pèr parla pas dóu naciounau...
Neissu en 1806 à Marsiho, dins lou vièi quartié poupulàri dei Carme, aquel enfant de fournié recebè uno "bono educacien", mai la mort dóu paire lou remando à la boutigo familialo. Pèr pas gaire de temps. Fournié manca, coumedian barrulaire dins Franço touto, pichot emplega d'avoua à Lioun, Gelu perlongo soun bagàgi escoulàri, mai que mai literàri, d'uno culturo franceso duberto sus soun temps, dóu coustat de Beranger e noun pas dei fadour roumantico.
A Lioun, Gelu rescountro la lucho dei classo, emé l'insurreicien dei Canut contro l'egouïsme dei mèstre. Revóuto vano. La mouralo es que fau capita soucialamen, coumo soun fraire Nouvé, moulinié. Capito, mai au pres de soun amo.
Gelu quito Lioun, que regretara de-longo, pèr un proujèt argerin avourta. Se tirasso à Marsiho, oucious, o emplega de soun fraire, fin qu'au suicide manca.
En 1840, a 34 an, cerco encaro sa plaço dins la vido e dins la soucieta. Mai es l'an que publico Chansons provençales et françaises, par Victor Gélu, encò de Senés, à Marsiho. Chansons françaises? En francés, va fau bèn dire, lou paure Gelu es pas mai qu'un escrivan de rescontre. Mai en prouvençau, va iscriéure sei countradicien, seis ambicien decebudo, seis amista, dins lou Marsiho de la Mounarquìo de Juliet, en plen vanc ecounoumic e demougrafi, tant coumo dins lou souveni dóu Marsiho de soun enfanço. L'óuriginalita de Gelu es pas d'escriéure en prouvençau: à Marsiho l'erso d'escrituro prouvençalo deis annado 1830-1840 es uno evidènci. Uno escrituro que la prèsso loucalo presènto justamen coumo de la poésie provençale pour les classes moyennes de la société. Dins soun amour desespera de la lengo mairalo, Gelu retrobo pas encò d'aquélei "pouèto" "lou genìo de la lengo", i'a pas gaire lengo de cadun, aro de mai en mai abandounado au pichoun pople.
L'óuriginalita de Gelu es dins soun biais d'escriéure. Prèsto sa voues à la plèbo dei desclassa, eis abandouna de la marcho au "prougrés". Rèn de vèire emé lou "nèrvi" Chichois, enfant dóu journalisto Benedit, qu'amusara tout Marsiho. Lei "mascle" de Gelu soun pas recuperable. S'èro jamai fa uno cauvo ensin.
Gelu revouluciounàri?
Chantre de la revóuto de la plèbo materialisto e jouïsserello? Se n'en defendra de-longo. Es pas jamai esta un poulitico, enca mens un revouluciounàri. A supourta la Mounarquìo de Juliet, mai detestara l'Empèri. Soun prepaus, founda sus uno grosso fisanço dins soun biais à maneja uno eisino magnifico, mai qu'es pèr mouri, lou parla marsihés, es pas lou prepaus d'un militant. Rèn que la crido d'un ome qu'a pas pouscu trouba sa plaço dins aquelo soucieta, e que, sènso trop saché qunto, pantaio d'uno autro soucieta, mai umano. E que, fauto de salido veritablo, descargo aquéu pes d'insatisfacien e d'amarun dins uno inagoutablo noustalgìo de l'enfanço, e dóu passa. A fortiori dins la lengo d'aquéu passa.
Lou pople de Gelu porto ges de counsciènci linguistico. L'avans-prepaus de Gelu, tèste francés remarcable, pauso l'aparènto absurdeta de la causido de lengo: sei persounàgi, darrié loucutour dóu prouvençau, va parlan perqué soun ilitera, legiran pas jamai Gelu. Bessai que l'entendran, dins lei guingueto mounte canto... Mai lou publi que Gelu espèro es lei mié-bourgés cultiva, que troubaran dins aquelo "lengo souvàgi" lou contro-pèd dóu francés du Bon Ton.
Dins sa prefàci de 1840, e se li tendra, Gelu denègo tout avenidou à la lengo, refuso touto tentativo de Reneissènço, e adounc touto normo grafico. Faudra pas s'estouna de lou vèire irounic o à l'escart dei primié recampamen dei "pouèto prouvençau" (Arle 1852, z-Ais 1853). Après la neissènço dóu Felibrige (1854), refuso tout countat emé lei Primadié. Empacho pas mens que fai escolo, emé lou realisme dei Troubaire marsihés coumo lou jouine Marius Bourrelly tre 1842, Lejourdan, etc.
Après sa publicacien de 1840, Gelu coumpausè uno brassado de cansoun de la memo veno: lou terrible Tramblamen (1841), sènso poudé va publica. Marsihés es, e demoro, sènso faire siéu l'ourizoun de la lengo d'Oc touto. Va counèisse pasmens: recebè lou famous pouèto gascoun Jasmin en 1848.
Amadura, apasima, deliéura dei relacien nevroutico emé sa maire, soun fraire, sa cougnado, a founda famiho, e fau bèn viéure. Moulinié, après d'ana e retour penible entre Itàli e Franço, s'en revèn au païs e li restara. Mai pèr éu Marsiho, negado de Gavot e de "Bachin", traucado de carriero novo, es pas pus Marsiho...
Maugra quàuqueis amista, mai que mai erudito, à Marsiho e à Touloun, Gelu es un ome soulet. E la distànci mespresènto que gardo en regard dóu recampamen felibren li durbira ges de porto d'aquéu coustat, bèn entendu.
Gelu tourno edita sei cansoun en 1856, aumentado de tèste nouvèu e de traducien. D'aquesto reedicien, s'esperavo senoun la glòri, à tou lou mens uno recounouissènço e la soulucien de proublèmo de finanço dei gros. Mai, maugrat lou soustèn dóu bourgés Athénée de Marseille, que l'avié ignoura en 1840, la publicacien capito pas gaire, e, piège, lou fa escana pèr uno censuro óuficialo mouralisanto que laisso passa lou remirable pouèmo countro la guerro de Crimèio, Veouzo Mègi, mai coundano l'atteinte aux bonnes mœurs!
Gelu a dins sei tiradou un tèste superbe en proso prouvençalo, Nouvè Grané, tèste d'autant mai remarcable que la proso èro fin aro praticamen absènto dei publicacien prouvençalo. Dins la counsciènci amaro de l'isoulamen culturau, mai dins uno meno de pas dóu cor, Gelu tourno em' aquelo proso à la paraulo mai "nourmalo" dei païsan dóu pròchi terradou. Se lei tèmo passeïste e arcadian pounchejon autant dins Nouvè Grané que dins bèn de tèste felibren dóu temps, la denounciacien de la nouvello soucieta capitalisto e industrialo li peto em' uno forço inegalado. Troubara ges d'editour.
Acabara sa vido dins un isoulamen relatiéu en regard de la Reneissènço prouvençalo. Mai es pas soulet. Pèr eisèmple, triounfo à Touloun en 1873. E lei Troubaire marsihés, emé lou jouine soucialisto Antido Boyer, lou vènon saluda en 1881.
Defuntè en 1885.
Un an après sa mort, recounouissènço poustumo, espelis uno edicien coumplèto de seis obro, em' un remirable avans-prepaus de Mistral. Provo bello que soun obro èro pas letro morto. E que l'es toujour pas.
Quàuqueis amiro pèr un anniversàri
1806-2006... Mai un anniversàri... Es de modo. Franço n'a tant celebra despuèi quàuqueis annado, trop souvènt sènso voio vivènto... Mai aquèu d'anniversàri va mancaren pas, que se nautre celebren pas Gelu, qu va fara au plan regiounau, pèr parla pas dóu naciounau...
Neissu en 1806 à Marsiho, dins lou vièi quartié poupulàri dei Carme, aquel enfant de fournié recebè uno "bono educacien", mai la mort dóu paire lou remando à la boutigo familialo. Pèr pas gaire de temps. Fournié manca, coumedian barrulaire dins Franço touto, pichot emplega d'avoua à Lioun, Gelu perlongo soun bagàgi escoulàri, mai que mai literàri, d'uno culturo franceso duberto sus soun temps, dóu coustat de Beranger e noun pas dei fadour roumantico.
A Lioun, Gelu rescountro la lucho dei classo, emé l'insurreicien dei Canut contro l'egouïsme dei mèstre. Revóuto vano. La mouralo es que fau capita soucialamen, coumo soun fraire Nouvé, moulinié. Capito, mai au pres de soun amo.
Gelu quito Lioun, que regretara de-longo, pèr un proujèt argerin avourta. Se tirasso à Marsiho, oucious, o emplega de soun fraire, fin qu'au suicide manca.
En 1840, a 34 an, cerco encaro sa plaço dins la vido e dins la soucieta. Mai es l'an que publico Chansons provençales et françaises, par Victor Gélu, encò de Senés, à Marsiho. Chansons françaises? En francés, va fau bèn dire, lou paure Gelu es pas mai qu'un escrivan de rescontre. Mai en prouvençau, va iscriéure sei countradicien, seis ambicien decebudo, seis amista, dins lou Marsiho de la Mounarquìo de Juliet, en plen vanc ecounoumic e demougrafi, tant coumo dins lou souveni dóu Marsiho de soun enfanço. L'óuriginalita de Gelu es pas d'escriéure en prouvençau: à Marsiho l'erso d'escrituro prouvençalo deis annado 1830-1840 es uno evidènci. Uno escrituro que la prèsso loucalo presènto justamen coumo de la poésie provençale pour les classes moyennes de la société. Dins soun amour desespera de la lengo mairalo, Gelu retrobo pas encò d'aquélei "pouèto" "lou genìo de la lengo", i'a pas gaire lengo de cadun, aro de mai en mai abandounado au pichoun pople.
L'óuriginalita de Gelu es dins soun biais d'escriéure. Prèsto sa voues à la plèbo dei desclassa, eis abandouna de la marcho au "prougrés". Rèn de vèire emé lou "nèrvi" Chichois, enfant dóu journalisto Benedit, qu'amusara tout Marsiho. Lei "mascle" de Gelu soun pas recuperable. S'èro jamai fa uno cauvo ensin.
Gelu revouluciounàri?
Chantre de la revóuto de la plèbo materialisto e jouïsserello? Se n'en defendra de-longo. Es pas jamai esta un poulitico, enca mens un revouluciounàri. A supourta la Mounarquìo de Juliet, mai detestara l'Empèri. Soun prepaus, founda sus uno grosso fisanço dins soun biais à maneja uno eisino magnifico, mai qu'es pèr mouri, lou parla marsihés, es pas lou prepaus d'un militant. Rèn que la crido d'un ome qu'a pas pouscu trouba sa plaço dins aquelo soucieta, e que, sènso trop saché qunto, pantaio d'uno autro soucieta, mai umano. E que, fauto de salido veritablo, descargo aquéu pes d'insatisfacien e d'amarun dins uno inagoutablo noustalgìo de l'enfanço, e dóu passa. A fortiori dins la lengo d'aquéu passa.
Lou pople de Gelu porto ges de counsciènci linguistico. L'avans-prepaus de Gelu, tèste francés remarcable, pauso l'aparènto absurdeta de la causido de lengo: sei persounàgi, darrié loucutour dóu prouvençau, va parlan perqué soun ilitera, legiran pas jamai Gelu. Bessai que l'entendran, dins lei guingueto mounte canto... Mai lou publi que Gelu espèro es lei mié-bourgés cultiva, que troubaran dins aquelo "lengo souvàgi" lou contro-pèd dóu francés du Bon Ton.
Dins sa prefàci de 1840, e se li tendra, Gelu denègo tout avenidou à la lengo, refuso touto tentativo de Reneissènço, e adounc touto normo grafico. Faudra pas s'estouna de lou vèire irounic o à l'escart dei primié recampamen dei "pouèto prouvençau" (Arle 1852, z-Ais 1853). Après la neissènço dóu Felibrige (1854), refuso tout countat emé lei Primadié. Empacho pas mens que fai escolo, emé lou realisme dei Troubaire marsihés coumo lou jouine Marius Bourrelly tre 1842, Lejourdan, etc.
Après sa publicacien de 1840, Gelu coumpausè uno brassado de cansoun de la memo veno: lou terrible Tramblamen (1841), sènso poudé va publica. Marsihés es, e demoro, sènso faire siéu l'ourizoun de la lengo d'Oc touto. Va counèisse pasmens: recebè lou famous pouèto gascoun Jasmin en 1848.
Amadura, apasima, deliéura dei relacien nevroutico emé sa maire, soun fraire, sa cougnado, a founda famiho, e fau bèn viéure. Moulinié, après d'ana e retour penible entre Itàli e Franço, s'en revèn au païs e li restara. Mai pèr éu Marsiho, negado de Gavot e de "Bachin", traucado de carriero novo, es pas pus Marsiho...
Maugra quàuqueis amista, mai que mai erudito, à Marsiho e à Touloun, Gelu es un ome soulet. E la distànci mespresènto que gardo en regard dóu recampamen felibren li durbira ges de porto d'aquéu coustat, bèn entendu.
Gelu tourno edita sei cansoun en 1856, aumentado de tèste nouvèu e de traducien. D'aquesto reedicien, s'esperavo senoun la glòri, à tou lou mens uno recounouissènço e la soulucien de proublèmo de finanço dei gros. Mai, maugrat lou soustèn dóu bourgés Athénée de Marseille, que l'avié ignoura en 1840, la publicacien capito pas gaire, e, piège, lou fa escana pèr uno censuro óuficialo mouralisanto que laisso passa lou remirable pouèmo countro la guerro de Crimèio, Veouzo Mègi, mai coundano l'atteinte aux bonnes mœurs!
Gelu a dins sei tiradou un tèste superbe en proso prouvençalo, Nouvè Grané, tèste d'autant mai remarcable que la proso èro fin aro praticamen absènto dei publicacien prouvençalo. Dins la counsciènci amaro de l'isoulamen culturau, mai dins uno meno de pas dóu cor, Gelu tourno em' aquelo proso à la paraulo mai "nourmalo" dei païsan dóu pròchi terradou. Se lei tèmo passeïste e arcadian pounchejon autant dins Nouvè Grané que dins bèn de tèste felibren dóu temps, la denounciacien de la nouvello soucieta capitalisto e industrialo li peto em' uno forço inegalado. Troubara ges d'editour.
Acabara sa vido dins un isoulamen relatiéu en regard de la Reneissènço prouvençalo. Mai es pas soulet. Pèr eisèmple, triounfo à Touloun en 1873. E lei Troubaire marsihés, emé lou jouine soucialisto Antido Boyer, lou vènon saluda en 1881.
Defuntè en 1885.
Un an après sa mort, recounouissènço poustumo, espelis uno edicien coumplèto de seis obro, em' un remirable avans-prepaus de Mistral. Provo bello que soun obro èro pas letro morto. E que l'es toujour pas.
04 October 2006
Un avenir radieux nous attend...
...avec le faux Hongrois Sárközy et ses sbires fascistoïdes. À ceux qui trouvent que l'expression « fascistoïde » est galvaudée je conseille la lecture de ce blog très instructif. Ils verront que le fascisme light, c'est pas que dans les fantasmes des bobos.
Aujourd'hui, le nord des Hauts-de-Seine est sous la coupe de Sárközy et de sa bande. En 2007, la France tout entière ?
La jeune fille aux camélias (少女椿)
J'avais lu que ce manga était inspiré de l'expressionnisme allemand et du coup je l'ai emprunté à la bibliothèque (j'adore l'expressionnisme allemand).
Ma foi... c'est vrai que les dessins de Maruo Suehiro [丸尾末広] sont sublimes, un beau noir et blanc exploitant la ligne claire pour constituer de véritables tableaux. Mais le scénario (une jeune orpheline devient le souffre-douleurs d'une troupe de freaks, jusqu'à l'arrivée d'un nain magicien qui la protège puis la séduit) est trop délirant, limite scato-gore, pas du tout mon genre.
Ma foi... c'est vrai que les dessins de Maruo Suehiro [丸尾末広] sont sublimes, un beau noir et blanc exploitant la ligne claire pour constituer de véritables tableaux. Mais le scénario (une jeune orpheline devient le souffre-douleurs d'une troupe de freaks, jusqu'à l'arrivée d'un nain magicien qui la protège puis la séduit) est trop délirant, limite scato-gore, pas du tout mon genre.
03 October 2006
Toujours aussi con !
Dans sa dernière chronique de l'Express, Claude Allègre prétend que le climat ne se réchauffe pas.
Dans un monde où tout change si vite, ça fait plaisir de voir qu'il est des points de référence sur lesquels on peut compter, comme par exemple la connerie de M. Allègre. Et on peut également espérer que, grâce à cette nouvelle ânerie, et au cas où la gauche caviar gagnerait les élections, M. Allègre ne sera pas ministre.
Dans un monde où tout change si vite, ça fait plaisir de voir qu'il est des points de référence sur lesquels on peut compter, comme par exemple la connerie de M. Allègre. Et on peut également espérer que, grâce à cette nouvelle ânerie, et au cas où la gauche caviar gagnerait les élections, M. Allègre ne sera pas ministre.
02 October 2006
Gosford Park
The wife went on a DVD shopping spree and Gosford Park was amongst the loot. We'd already seen this film at the cinema, but apparently she liked it a lot and wanted to have a copy at home (I usually buy the movies I've missed at the cinema, whereas she buys the ones she loved at the cinema).
The plot contains the usual Altmanesque mix of intertwined storylines: beautifully crafted but, paradoxically enough, quite predictable. What I liked best was the depiction of the incredibly brutal class relationship in pre-WWII Britain. This was of course extremely reminescent of The Remains of the Day. Funny that both films are by US directors, as if the Brits couldn't come to terms with this aspect of their culture.
The plot contains the usual Altmanesque mix of intertwined storylines: beautifully crafted but, paradoxically enough, quite predictable. What I liked best was the depiction of the incredibly brutal class relationship in pre-WWII Britain. This was of course extremely reminescent of The Remains of the Day. Funny that both films are by US directors, as if the Brits couldn't come to terms with this aspect of their culture.
Stupeur et tremblements
God, this was a shocking film. I thought 'Well, Amélie Nothomb is pulling our leg', then I read the relevant bulletin board on IMDb and found out that she depicted the truth. Crazy, crazy Japanese!
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