12 December 2007
Svelato il segreto del bilinguismo
fotografato "l'interruttore" che lo attiva
di ALESSIA MANFREDI
FACILE come bere un bicchiere d'acqua. Per chi cresce imparando due lingue, passare da una all'altra senza errori è perfettamente naturale e lo si impara fin da piccoli. Ma cosa permette alle persone bilingue di gestire senza difficoltà due idiomi diversi? Il merito è di un meccanismo nel cervello che, come un interruttore, si accende mentre si passa dalla lingua madre alla seconda lingua e viceversa, e fa sì che si selezioni correttamente quella prescelta attraverso un sistema di controllo interno. Per la prima volta questo meccanismo è stato "fotografato" e la scoperta si deve a un gruppo di ricercatori dell'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano in collaborazione con il Dipartimento di Neurologia dell'Università di California e dei Geneva University Hospitals. Se da tempo si ipotizzava che esistesse un meccanismo di controllo nel cervello per bloccare una lingua e dare il via libera all'altra, impedendo interferenze, ora gli scienziati hanno identificato le aree coinvolte. "E' una rete di aree cerebrali che si attiva solo quando c'è il passaggio da una lingua all'altra" spiega il dottor Jubin Abutalebi, ricercatore del dipartimento di Neurologia dell'Università Vita-Salute San Raffaele, primo autore dello studio pubblicato sul Journal of Neuroscience. Quelle che entrano in gioco sono strutture cerebrali particolarmente importanti: la corteccia del cingolo - che è coinvolta nell'attenzione e nel controllo delle azioni mentali - e il nucleo caudato, una struttura sottocorticale implicata nel processo di inibizione delle azioni. "E' possibile che per queste specifiche funzioni, tali aree risultino cruciali nel meccanismo di controllo delle lingue", chiarisce lo scienziato.
Per il loro esperimento, i ricercatori del San Raffaele hanno sottoposto a risonanza magnetica funzionale alcuni soggetti di madrelingua italiana residenti da tempo a Ginevra, con padronanza di entrambe le lingue, ma esposti maggiormente al francese. E hanno usato un classico della letteratura per l'infanzia di entrambe le culture: il Piccolo Principe di Saint-Exupéry. Hanno fatto ascoltare loro passaggi del libro dall'italiano al francese e viceversa; l'attività del cervello fotografata con la risonanza ha messo in evidenza l'azione degli "interruttori", rivelando aspetti interessanti. "Pensavamo, ad esempio, che fosse più facile passare alla lingua madre e invece abbiamo visto che se si è più esposti alla seconda lingua, risulta meno difficoltoso passare a questa" spiega Abutalebi. Quanto più si è esposti a una lingua, tanto più nel cervello si attivano sistemi neurali simili a quelli che si utilizzano quando si usa la lingua madre. Per questo è così importante vivere nel paese in cui la si parla, seguire programmi televisivi o radio, parlando con soggetti nativi, in modo frequente e costante. "Solo così le due lingue si comporteranno nel nostro cervello in maniera sovrapponibile" sottolinea Daniela Perani, docente di Fisiologia Psicologica all'Università Vita-Salute San Raffaele. Già si sospettava che nella funzione di controllo interna fosse coinvolto il nucleo caudato, perché si è osservato che pazienti bilingui con lesioni a quest'area mescolavano in modo patologico le due lingue. La capacità di passare dall'una all'altra si acquisisce fin da piccoli, ma il meccanismo di controllo si perfeziona verso i tre anni, quando non si fa più alcuna confusione. E' un dono prezioso, che regala una marcia in più. "Sembra infatti che il cingolo nei bilingue si sviluppi di più rispetto ai monolingue, e alcune delle loro facoltà intellettive risultano più sviluppate" conclude Abutalebi.
(Repubblica, 11 dicembre 2007)
07 December 2007
Dal Molin: i nostri si svegliano (era ora)
Ministri a Prodi: «Dal Molin, ripensaci»
Lettera di Mussi, Ferrero, Bianchi e Pecoraro Scanio al premier: blocca l'ampliamento della base Usa a Vicenza
ROMA - La sinistra di governo non ci sta. E 4 ministri, Fabio Mussi (Sd), Alfonso Pecoraro Scanio (Verdi), Paolo Ferrero (Prc) e Alessandro Bianchi (Pdci) scrivono una lettera per invitare il premier a ripensarci sul via libera all'ampliamento della base militare americana «Dal Molin» di Vicenza.
LA LETTERA - «Come sai - scrivono i quattro ministri al premier - non abbiamo mai condiviso la decisione di dare il via libera all'ampliamento della base. La questione non rappresenta però solo un elemento di conflitto tra forze politiche. Il punto riguarda i rapporti tra il governo e la popolazione di Vicenza; riteniamo non sia possibile continuare come se nulla fosse, in una situazione in cui la sacrosanta richiesta dei cittadini vicentini di avere un referendum popolare sull'opportunità o meno di ampliare la base, è stata disattesa da chi aveva il potere di organizzare la consultazione». Ferrero, Mussi, Bianchi e Pecoraro Scanio chiedono quindi a Prodi «un ripensamento, anche alla luce dell'ordine del giorno che impegna il governo a organizzare entro i primi sei mesi del 2008 una Conferenza nazionale sulle Servitù militari». «In questa situazione, in cui crescono le tensioni internazionali e i venti di guerra - prosegue la lettera - aprire una interlocuzione vera con le popolazioni che si oppongono all'allargamento della base statunitense è un punto decisivo per un governo progressista e democratico». «Per questo - concludono i ministri - ti chiediamo di prendere ogni iniziativa utile per ricercare una soluzione rispettosa della dignità, della qualità della vita e dei diritti dei cittadini vicentini».
06 December 2007
Col cazzo che ti voto!!!
A stronzo!!! Col cazzo che ti voto!!!
04 December 2007
Mabei shang de fating
A great film about man's fate. Probably one of the best I've ever seen. Highly recommended.
Çò que podètz pas legir dins la premsa francesa
Res no atura la indignació
DIR PROU Centenars de milers de ciutadans surten al carrer per exigir respecte PLURALITAT Pujol, Maragall i 500 personalitats participen a la manifestació
Albert Balanzà
Milers de manifestants ahir al pas de la manifestació per Via Laietana, un dels punts més densos
CRISTINA CALDERER
Ni que es reprengui el servei de Rodalies més o menys miraculosament el mateix dia de la manifestació; ni que José Luis Rodríguez Zapatero anunciï per sorpresa la seva enèsima visita a Catalunya aixecant expectatives sobre la gestió de l'aeroport; ni que el PSC llancés divendres una campanya per lloar els guanys de Catalunya amb un govern socialista a Espanya; ni que els partits adherits a la marxa no sàpiguen sortir sense la seva pancarta, fins i tot ni que ETA, tornant a assassinar, tapi mediàticament la repercussió de la iniciativa popular. Res no atura, ara per ara, la indignació pel desgavell de les infraestructures a Catalunya.
Per moltíssimes, múltiples i diverses raons, gent de tota condició, classe, fe o arrel, del nord i del sud, catalana de sempre o catalana de quan sigui, es va llançar ahir al carrer en la segona manifestació en dos anys que aconsegueix col·lapsar Barcelona. El 18 de febrer del 2006 una marea humana va omplir la Gran Via contra les retallades a l'Estatut; l'1-D serà recordat per una altra reacció multitudinària, ara a favor del dret de decidir el model de país, a favor del traspàs de la xarxa de transports, a favor d'un nou finançament que permeti conèixer les balances fiscals. Així ho deia el manifest que Mònica Sabata i Gerard Fernández van llegir al final de la marxa.
Ball de xifres
El sempre maleït ball de xifres situava el marcador en els 700.000 assistents que deien els organitzadors i els 200.000 que deia la Guàrdia Urbana. Una xifra o l'altra, o la meitat de la més baixa en qualsevol cas, ja representa moltíssima gent en un país que només compta 100.000 persones quan omple un camp de futbol.
Que algú comenci a prendre nota de la mobilització popular que demana respostes. Aquesta és una part de la gent mobilitzada que en les últimes eleccions, després d'una reflexió molt profunda, s'ha quedat a casa. "I als polítics, advertim...", deia ahir el reggae del grup de Sants Pirat's Sound Sistema, que animava la capçalera de la manifestació, molt ben nodrida amb 500 personalitats de la societat civil: Joan Laporta, Jordi Porta, Xavier Rubert de Ventós, Alfons López Tena, Vicenç Villatoro, Vicent Sanchis, Sebastià Alzamora, Jaume Sobrequés, Oriol Junqueras, Toni Albà, Joel Joan, Núria Feliu...
El paper dels partits
Ara bé, lògicament, sense l'adhesió de la majoria de partits no hauria estat possible assolir el gruix i l'objectiu final de la convocatòria, que era molt simple: que el principi de la manifestació arribés a l'Estació de França quan la cua de la marxa encara havia de sortir de la plaça Catalunya. Precisament, els partits van ser els últims a sortir perquè la gran majoria d'assistents es va col·locar en el primer bloc, format per les personalitats i les entitats adherides a la Plataforma pel Dret de Decidir, o en el segon, on hi havia les entitats adherides amb pancarta pròpia. Així, un altre dels grans símbols de pluralitat de la manifestació es va donar amb la presència dels dos expresidents de la Generalitat Jordi Pujol i Pasqual Maragall. L'un, Pujol, dijous ja va dir que hi aniria "per dignitat nacional" i "encara que hi hagués d'anar sol"; l'altre, Maragall, malgrat l'absència del PSC, va aparèixer d'incògnit entre la multitud. Hi eren tots dos (i no eren els de Polònia).
Encara una última consideració: ahir a Barcelona no es va celebrar una manifestació intrínsecament independentista, però sí que eren gran majoria els que possiblement s'hi tornaran. Mentrestant, la desafecció, que diria el president Montilla, no s'atura.
Notícia publicada al diari AVUI, pàgina 7. Diumenge, 2 de desembre del 2007
lo zar, il poeta, e l'Occidente
Il passaggio che segue, secondo me, riassume perfettamente la situazione odierna in Russia:
Ma come mai sostiene che i paesi occidentali sono responsabili, almeno in parte, delle scelte interne del Cremlino?
La Russia non è un Paese appeso in cielo. Tutto quello che accade oggi nel mondo è intimamente connesso. Le basi militari americane spuntano come funghi nei Paesi ex satelliti dell'Urss, e perfino in quelli che un tempo facevano parte dell'Unione Sovietica. Il nostro giardino di casa è infestato dalle armi americane e si parla di dispiegarne sempre di più. In fin dei conti la Russia, oggi come oggi, non ha basi militari in nessun paese del mondo, ma deve fare i conti con quelle altrui piazzate dietro l'angolo.
30 November 2007
25 November 2007
Faites ce que je dis, pas ce que je fais [suite]
Fabrizio Bartaletti, I TOPONIMI COME STRUMENTO PER CONSERVARE O CANCELLARE L'IDENTITÀ CULTURALE E NAZIONALE: IL CASO DELL'ISTRIA, DELLA VAL ROJA E DEL BACINO DEL VARO, in Miscellanea di storia delle esplorazioni, XXXII, pagg. 155-218, Genova 2007.
Il saggio di Fabrizio Bartaletti, docente di geografia all'Università di Genova e collaboratore di O.V., sviluppa un tema già da lui brevemente affrontato in un articolo sul nr. 320 del nostro giornale.
Si tratta appunto del cambiamento dei toponimi in funzione dell'assimilazione politica e culturale che gli stati dominanti operano sulle minoranze linguistiche e più in generale sui territori oggetto di controversie. La convinzione, sacrosanta, di Bartaletti è che “i toponimi siano dei nomi propri di luogo, e in quanto tali non possano essere tradotti o adattati «d'ufficio» (e per legge) in altre lingue” (pag. 157).
Eppure l'aggressione sui toponimi è una delle forme principali nel processo di “snazionalizzazione” (un tempo si diceva: colonialismo) che gli stati europei hanno attuato, per esempio sui popoli delle Alpi. Particolarmente interessante risulta, dal nostro punto di vista occitano, la vicenda della francesizzazione forzata della Val Roja dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Lo studio offre dunque l'occasione per ripercorrere alcune tappe di quella tragedia dimenticata. “Nell'aprile del 1945, i sindaci di Tenda e Briga furono destituiti da un nucleo del Comité, e i dipendenti comunali invitati a «optare» per la Francia o ad andarsene: sono gli stessi metodi usati a Bolzano dal fascista Ettore Tolomei nei confronti del sindaco di Bolzano Perathoner, degli impiegati comunali e degli insegnanti” (pag. 193). Dopo un plebiscito farsa, svolto con metodi intimidatori e privo di qualsiasi elemento di segretezza, “il primo maggio 1945 fu interdetta la lingua italiana, chiuse le scuole italiane, e alle poche decine di «non votanti» fu ridotta la razione di alimenti, l'8 maggio fu arrestato il direttore della centrale idroelettrica di San Dalmazzo, che aveva incitato i propri dipendenti a resistere e a restare fedeli all'Italia” (ib.). “Dopo il Trattato del 10 febbraio 1947, emigrarono dai due comuni circa 700 abitanti che avevano «optato» per l'Italia, posti dinanzi al bivio se restare nel luogo natio a prezzo di abbandonare lingua e cultura, o mantenere queste ultime a prezzo di lasciare la «piccola patria»” (ib.).
In seguito “la francesizzazione si è attuata soprattutto col sistema scolastico, con insegnamenti impartiti in lingua francese, senza alcun rispetto per le minoranze italiane, provenzali od occitane, e con la trasformazione dei toponimi” (pag. 195). Trasformazione che come al solito è al limite del grottesco, con la Madonna del Fontan a Briga che diviene Notre Dame des Fontaines (al plurale), con Penna che il Regno Sardo muta in Piena nel 1862 e la Francia in Piène, o col toponimo Finestre mutato leggermente in Fenestre, “che in francese non significa nulla, allo scopo di rimescolare le carte in tavola e dare un'impressione complessiva di «francesità»” (pag. 196). Nel complesso, rispetto al “metodo Tolomei” applicato in Sud Tirolo, il “metodo francese” risulta secondo l'autore “più sottile, lascia tracce meno evidenti, regge bene anche in un regime democratico e alla lunga dà l'impressione che la realtà sia quella rappresentata sulle carte e nei cartelli stradali, e cioè quella di una regione francese con qualche «curiosità» dialettale” (ib.). Un'operazione simile viene condotta anche sui nomi di battesimo, molti dei quali vengono cambiati anche ai defunti: ecco che su un monumento di Briga il colonnello italiano Giovanni Pastorelli, nato a Nizza nel 1859, diviene Jean, nato a Nice.
Lo studio di Bartaletti propone poi, sulla base di un'accurata ricerca cartografica e bibliografica, il ripristino di 276 toponimi tradizionali nel bacino del Roja e del Varo. Certo rimane aperta la discussione se per “toponimi tradizionali” si debbano intendere quelli ascrivibili alla precedente dominazione statale, in questo caso il Regno Sabaudo di lingua (ufficiale) italiana, oppure quelli espressi dall'idioma locale, qualunque sia il suo statuto (dialetto, lingua minoritaria o altro). Quello che è certo, e le minoranze linguistiche lo hanno imparato sulla propria pelle, è che “i nomi di luogo non sono pura forma, ma sostanza” (pag. 216).
Diego Anghilante
20 November 2007
Una presentacion plan faita d'en Tezuka e de son òbra
Osamu Tezuka |
escrit per Godai [levat d'aquest siti] | |||||||||||
divendres, 02 novembre de 2007 | |||||||||||
Tezuka va ser un dels pioners de l’animació japonesa i amb Astroboy va crear els primers dibuixos animats per a la televisió del Japó. El seu nom i els seus personatges formen part de la història popular japonesa i és l'autor més important i influent de la història del manga.
Els seus pares eren Yutaka i Fumiko Tezuka. Quan era petit , normalment llegia els còmics del seu pare i anava sovint a contemplar, durant hores, el ballet de la companyia teatral Takarazuka, en el poble on va viure la seva infància. Durant els anys de guerra dibuixava incansablement als seus quaderns.
Profundament marcat per la segona guerra mundial va procurar transmetre missatges optimistes en els seus dibuixos. Va estudiar medicina a la universitat - ofici que mai va exercir - i fou a l'edat de 19 anys, quan va dibuixar el seu primer treball de gran importància: Shin Takarajima ("La nueva isla del tesoro", 1947) i que va arribar a vendre aproximadament uns 350.000 exemplars. Però fins la dècada dels anys 50 no van sorgir els seus grans i famosos personatges destinats a un públic infantil com Janguru Taitei ("Kimba el lleó blanc", 1950), Tetsuwan Atom ("Astro boy", 1951) i Ribbon no Kishi ("La princesa Cavaller", 1953) considerat el primer manga del gènere shojo de la història.
Uns anys més tard una de les pel·lícules d'animació de Disney, El Rei Lleó, es basaria en una de les primeres obres de Tezuka, Janguru Taipei ("Kimba el lleó blanc", 1950).
El 1994, a la ciutat de Takarazuka on va viure la seva infantesa, es va inaugurar el museu Tezuka, en honor seu i a les seves obres.
Algunes de les obres de Osamu Tezuka que han arribat a Espanya:Lost world (1948) Glénat. Volum únic. 8,95€ Metropolis (1949)Glénat. Volum únic. 7,5€ Keinchi i el seu tiet que és detectiu privat han anat a japó a investigar un cas, però en arribar a metròpolis es troben embolicats en els plans malèfics del Baró Roig que ha fet construir una gran plataforma voladora per dominar el món, però la clau que serveix per dominar la plataforma desapareix. L’1 de gener de 1963 es va estrenar l'anime per la cadena fuji TV. Astroboy es va convertir en l’heroi de la primera sèrie setmanal de dibuixos setmanals. Aquesta revolució va fer arribar, el petit robot a un heroi nacional, i més tard ha arribat a ser un mite pel Japó. Astroboy va ser construït pel profesor Tenma després de la mort del seu fill Tobio en un accident d’automòbil. En descobrir que l’Astroboy, degut a la seva complexió, no pot substituir el seu fill perdut, per no créixer i desenvolupar-se com un nen real, el va vendre a un circ. Un dia, en una actuació, el troba el Doctor Ochanomizu que l’adopta i el reintegra a la societat. Després d’això podrà comptar amb nombrosos companys d’aventures.
vol.1 - Planeta deAgostini. 11 volums. 4,15€ / número
Oda a Kihirito (1970) Otakuland. 3 volums. 8,95€/número Ayako (1972) Otakuland. 2 volums, 11€ / número
Black Jack (1973) Glénat. 6 volums publicats (de 17) -Bimestral - 12,00 € / número
MW (1976) Planeta deAgostini. Volum únic. 592 pàg. 19,95€
El árbol que da sombra (1981) Planeta deAgostini. 8 volum. 11,95€ / número
Ens narra la història de tres personatges que es diuen igual i que viuen la segona Guerra Mundial. Un és Adolf Kauffman, fill de pare alemany i mare japonesa; el segon, Adolf Kamil, jueu exiliat al Japó i el tercer, Adolf Hitler, el dictador alemany. L’autor creua els tres Adolfs a partir d’una excusa argumental, un macguffin: apareixen uns papers que demostren l’origen jueu de Hitler. Tezuka, escuela de Animación 1 de Tezuka productions (2003) Norma editorial, llibres d'il·lustracions creatives per a mangakes emprenedors. 2 llibres - 11€ cada un Pròximament (2008) Next World (1951) Glénat. Volum únic La nueva isla del tesoro. (1947) Glénat. Volum únic. L'obra que va llançar a la fama un jove Tezuka i basada en la famosa novel·la d' Stevenson. |
Sans commentaire
Faites ce que je dis, pas ce que je fais
On croit rêver !!! Quel pays a pourchassé impitoyablement, pendant des siècles, les langues autres que le français sur son territoire ? Quel pays a modifié les anthroponymes et les toponymes pour les franciser ? Quel pays a puni les enfants qui ne parlaient pas français à l'école ? Quel pays interdit ne serait-ce que d'enregistrer le nom d'une association à la Préfecture dans une langue dite régionale ? Quel pays a un paysage médiatique lamentablement monolingue ? Dans les instances internationales, ce pays prétend protéger la diversité culturelle. En réalité ce discours cache une politique intérieure qui est à l'exact opposé du discours tenu à l'extérieur. Alors voir les media français pousser des cris d'orfraie face à la situation en Flandres (en Flandres ! même pas à Bruxelles-capitale !) c'est le comble du comble !
18 November 2007
Belle gueule, belle ordure
Rappelons que M. Kouchner avait touché 25.000 USD pour sa forfaiture.
On comprend qu'il soit, aujourd'hui, avec un tel pedigree, parmi les ordures qui nous gouvernent.
L'homme qui n'a jamais travaillé de sa vie
Non content de n'avoir jamais travaillé de sa vie [homme politique, ce n'est pas un vrai travail, et il n'a jamais rien fait d'autre], il pourrait « prendre sa retraite » dès cette année et toucher un paquet de pognon chaque mois. En effet, les députés français touchent 1572 euros pour 5 ans de cotisations ; après 20 ans de cotisations (4 mandats — Fillon en a fait au moins 6), le plafond mensuel est fixé à 6000 euros. Mais Fillon n'a pas été que député. Toujours d'après sa biographie, il a été sénateur, et chez les sénateurs, la retraite moyenne est de 2625 euros, retraite dont ils peuvent bénéficier à partir de 53 ans.
Comment expliquer que ce soit pile cet homme, qui n'a jamais travaillé de sa vie, qui va toucher une retraite pharaonique dès qu'il le souhaitera, qui soit si particulièrement obsédé par la destruction de nos retraites à nous les salariés (c'était déjà lui en 2003) ? Une seule explication :
FRANÇOIS FILLON EST UNE ORDURE.
De tout cœur avec les cheminots !
Pourquoi je suis de tout cœur avec les cheminots ? Mais parce que ces gens-là nous protègent ! Peu m'importe qu'ils partent à la retraite avant les salariés du privé. Peu m'importe que 7% de mes cotisations serve à payer les leurs. C'est une paille par rapport au fait que, comme eux partent après 37,5 annuités, on ne puisse raisonnablement pas faire passer celles du privé à 41 ans (cf. ci-dessus), puis 42 (comme écrit dans le programme des ordures qui nous gouvernent).
Alors merci les cheminots. Merci de protéger vos retraites, et, par ricochet, les nôtres !
09 November 2007
29 October 2007
27 October 2007
25 October 2007
The Host (괴물)
Immense film de monstre coréen. Tous les ingrédients du film de mostre sont réunis : les scientifiques qui salopent la nature, les conséquences sur un animal qui mute, les héros qui cherchent à sauver leur peau dans une ville dévastée... Cependant, et comme dans son précédent (et excellent) film policier Memories of Murder, le metteur en scène Bong Joon-ho transcende le film de genre (ici, le film de mostre ; là, le film policier), pour dénoncer les travers de la société coréenne, notamment ici son gouvernement inepte et complètement à la botte des États-Unis. Un pur chef-d'œuvre, qui réussit le tour de force d'être à la fois un blockbuster et un film à message. Mention spéciale pour les acteurs, et tout particulièrement pour Song Kang-ho qui confirme l'étendue de son jeu.
23 October 2007
Les enquêtes du Juge Ti (suite)
Naïf que je suis... Un sinologue de génie comme van Gulik n'aurait jamais commis tous ces anachronismes volontairement...
15 October 2007
13 October 2007
Les enquêtes du Juge Ti
Fidèle à ma préférence pour les œuvres classiques, je n'avais jamais prêté attention à ces livres. Et j'avais bien tort ! D'une part, ces enquêtes sont passionnantes et valent bien celles d'Hercule Poirot ou de Columbo ; d'autre part elles se déroulent dans la Chine des Táng (une de mes époques préférées), avec une mise en scène riche de détails de la vie quotidienne. C'est comme lire un livre sur la vie quotidienne à l'époque des Táng, le côté rébarbatif en moins, le côté romanesque en plus. Un pur bonheur !
Et comme il faut quand même que je râle un petit peu, voici quelques anachronismes que j'ai relevés : la « mort lente » parmi les punitions infligées, alors qu'elle n'a été introduite que sous les Yuán ; les « Tartares » pour désigner les Qìdān ; le terme de « Corée » au lieu de Koguryŏ.
08 October 2007
07 October 2007
Monkey, Journey to the West
Nous sommes enfin allés voir ce spectacle de Damon Albarn (musique), Jamie Hewlett (décors, costumes) et Chén Shìzhēng (mise en scène), inspirés du Xīyóujì, et nous n'avons pas été déçus ! Comment décrire ce spectacle ? « Opéra rock » ai-je pu lire... mais je ne suis pas d'accord. C'est plutôt un mélange de spectacle vivant, de cirque, et d'opéra de Pékin, avec une musique très originale : pop rock, bien sûr, mais avec des influences chinoises bien digérées, bien restituées, et loin de toute chinoiserie. Quant aux acteurs, ils récitaient réellement leur rôle, avec des pauses musicales ou acrobatiques. Tout cela entrecoupé d'intermèdes projetés sur un grand écran blanc, transparent à l'occasion pour mêler la scène aux dessins animés de Jamie Hewlett. Un spectacle total, deux heures de véritable régal pour nous qui sommes fans des Gorillaz. Un seul hic, le prix, et les places minuscules (aïe les jambes) du théâtre du Châtelet.
03 October 2007
Kirihito (きりひと讃歌)
Oui, sans doute... et pourtant c'est bien le cas. Le père du manga moderne, docteur en médecine (bien que n'ayant jamais pratiqué) signe là, à mon avis, une des ses œuvres les plus personnelles, au même titre que Black Jack car se déroulant dans le milieu de la médecine. Là où Black Jack est un chirurgien marron, Kirihito est un jeune médecin prometteur. Black Jack mène une vie de bohème, Kirihito se consacre à sa carrière et est fiancé à la fille d'un ponte. Mais, à la suite d'une machination diabolique, Kirihito perdra son poste, sa fiancée, sa dignité humaine, même, et sombrera dans un tourbillon de malheurs suivis d'une vengeance à la Monte-Cristo.
Cette bande dessinée est une véritable histoire romanesque, accompagnée d'une exploration des pulsions les plus viles et les plus noires de l'âme humaine, tout cela présenté dans le style clair et presque disneyen du maître. Un cocktail étrange et déroulant mais, la première surprise passée, on ne peut plus lâcher les quatre tomes de Kirihito !
À noter également une galerie de personnages inoubliables, tous en teintes de gris (il n'y a pas de « gentils » ni de « méchants ») : Urabe, le double en négatif de Kirihito ; Helen, la bonne sœur humiliée ; Li Hua, la taïwanaise nymphomane ; le père d'Izumi, le roi de la magouille ; les médecins obsédés par leur carrière davantage que par leurs malades...
30 September 2007
Fahrenheit 9/11 | Missionnaire
Bref, l'idée centrale du film c'est que Bush et les autres ploutocrates qui gouvernent les États-Unis envoient les soldats défendre leurs intérêts (et non ceux du peuple américain) en Irak. Ces braves bougres meurent donc pour le profit de Bush et non pour leur propre profit, vu que les prestations sociales pour les soldats et les vétérans ne cessent de baisser. Mais comment expliquer alors, que, malgré les morts, il y ait de plus en plus d'Américains qui s'engagent dans l'arméé ? C'est que justement, à cause des politiques mises en œuvre par Bush et compagnie, les Américains sont de plus en plus pauvres, et de moins en moins couverts. S'engager devient pratiquement l'unique voie de sortie de la misère pour nombre d'Américains.
Hasard, je lis en ce moment Missionnaire de Joann Sfar. Il y a un chapitre sur sa tournée aux États-Unis pour présenter Klezmer et le Chat du rabbin à des auditoires principalement juifs, et pour recueillir des documents sur le pogrom de Chişinău, en 1903, qui doit servir de toile de fond au tome IV de Klezmer. Et Sfar de s'horrifier des agissements des paysannes chrétiennes qui, sachant que leurs maris allaient tuer du Juif, cherchaient la carriole la plus grosse possible pour y entasser le plus de choses volées possibles. Mais la réponse est pourtant la même que pour Michael Moore, qui s'étonne de ce que de braves prolos américains, une fois en Irak, tuent des civils innocents : c'est la faim, la faim du prolétaire qui le pousse à accomplir des actes ignobles pour pouvoir bouffer. Nous les bourgeois, avec nos panses pleines, nous ne pouvons pas comprendre ce que c'est que la faim, la faim qui pousse à tout pour peu qu'on arrive à lui échapper.
Birmania -- ore tragiche
La giunta militare al potere in Birmania, per tanto rozza che sia, fa un uso inaspettatamente scaltro dei new media. Il sito irrawaddy.org è stato infettato da un virus (ed è quindi dovuto spostarsi a irrawaddymedia.com), falsi blog di supporto ai manifestanti sono pieni di link favorevoli alla giunta, ecc. ÒCIO A QUELLO CHE LEGGETE su internet!!
29 September 2007
Per due punti
Scozia-Italia 18 a 16, quindi. Vabbè... almeno passa una squadra che mi è sempre stata simpatica.
14 September 2007
Le vélib à Cergy : bonne idée ou fumisterie pré-electorale ?
Voici le communiqué des Verts Val-d'Oise comme suite à cette fulgurante conversion sur la route de Damas :
Un Vélib à Cergy-Pontoise ?
Une bonne idée à Paris
n’est pas forcément transposable à Cergy
Les VERTS ont depuis toujours milité pour le développement de l’usage du vélo en ville. Ils ont longtemps eu l’impression de prêcher dans le désert. Le succès de l’expérience de vélos en libre-service mise en place à Lyon, puis à Paris sous l’impulsion des élus Verts, a visiblement converti certains de nos élus locaux.
L’annonce par Dominique Lefebvre, Président de la Communauté d’Agglomération, de l’étude d’un projet Vélib sur Cergy-Pontoise, nous laisse cependant perplexes et dubitatifs, pour au moins 3 raisons :
• Cette mesure ne favorisera pas la circulation à vélo tant que les aménagements permettant de sécuriser les déplacements et les stationnements des vélos n’auront pas été préalablement réalisés. Combien d’établissements scolaires ou universitaires, combien d’entreprises, de zones commerciales, de gares, de lieus de loisirs ou culturels possèdent un garage à vélos sécurisé ? Quant au schéma directeur des pistes cyclables, il est en chantier depuis une décennie et n’a pas beaucoup avancé.
• Notre deuxième interrogation porte sur le modèle économique proposé : financement par la publicité. Les Verts mènent une campagne pour limiter la présence de la publicité dans les villes comme dans les boites à lettres. Les écologistes admettraient mal voir le vélo servir à justifier une nouvelle inflation de panneaux publicitaires en ville.
• Enfin, l’agglomération de Cergy-Pontoise a une configuration qui se prête mal à ce type d’opération. : densité urbaine très faible (11 fois plus faible qu’à Paris), habitat individuel important (qui facilite la possession d’un vélo personnel), zones d’attractivité très concentrées et habitat dilué.
Les Verts appellent donc les élus cergypontains à répondre en priorité aux besoins d'aménagement, de sécurisation, de signalisation et de garage pour favoriser la circulation cycliste, avant de se lancer dans une telle opération.
Si le succès de Paris devait être transformé en échec à Cergy, ce serait un très mauvais coup de pub pour le Vélo et pour notre agglomération.
13 September 2007
Una vittoria risicata
08 September 2007
Non siamo stati ridicoli!
Bravissimi De Marigny e Troncone. Malgrado il punteggio, una bella partita e soprattutto una squadra azzurra coraggiosa e convincente, che dovrebbe poter arrivare seconda del suo girone se continua così, e quindi passare il turno (cosa che non ci è ancora mai riuscita nelle edizioni precedenti della Coppa del Mondo).
06 September 2007
L'Italia che fa pena
Stavo per scrivere "l'Italia che fa schifo" ma poi mi sono ricreduto: l'ignoranza, l'arretratezza culturale, la superstizione, la miseria, l'analfabetismo, fanno pena, non schifo.
Sto leggendo il libro Santo impostore, Controstoria di padre Pio (recensione e link per comprarlo qui) e purtroppo l'impressione che uno ne ricava dell'Italia è proprio quella di un paese da medioevo dove la gente crede ancora a cazzate tipo le stimmate e i miracoli. Si imparano anche tante brutte verità su padre Pio. Io pensavo che fosse solo un simpatico frate burlone che approfittava della credulità della gente, invece era una persona malvagia che ha rovinato la vita di tanti preti onesti che lo contrastavano (tramite calunnie) e che ha persino causato (indirettamente) una strage negli anni venti aizzando i fascisti del suo paese contro i socialisti. D'altronde nel libro si scopre anche che la gerarchia ecclesiastica sia italiana che vaticana lo ha sempre contrastato, e che la sua canonizzazione la si deve a quel grandissimo farabutto bastardo reazionario del Wojtyła (l'immigrato polacco più ricco d'Italia).
Un libro da leggere per, ahimè, comprendere perché l'Italia è ancora, per molti aspetti, terzo mondo o medioevo (che dir si voglia, il risultato è lo stesso).
22 August 2007
PAS D'OGM. On l'a dit une fois, dix fois, cent fois, MILLE FOIS !!! ET ON LE RÉPÉTERA TANT QU'IL LE FAUDRA !!!
L'affaire a débuté en juillet avec la publication sur internet par le ministère des plantations OGM.
http://idf.lesverts.fr/article
Les conseillers régionaux verts ont publié un communiqué
http://idf.lesverts.fr/article
Au coeur de l'été les Faucheurs ont déniché la parcelle plantée en OGM à Milly la Forêt (Essonne)...
http://idf.lesverts.fr/article
Surtout N'OUBLIEZ PAS DE SIGNER la pétition lancée par Hélène Lipietz
"Pas d’OGM dans mon miel !" ,
en effet, ce sont principalement les abeilles du Gâtinais qui vont butiner ce maïs qui n’est pas destiné à la consommation.
http://helene.lipietz.net/spip
Ceci, alors que la population des abeilles s'effondre rapidement. Les pesticides ne seraient pas seuls en cause, mais aussi les biopesticides produits par les plantes génétiquement modifiées.
Pour en savoir plus : lire l'article des Echos "La mort des abeilles met la planète en danger" (les Echos 20/08/07)
20 August 2007
Mercé, Catalonha!
Un servici per l'occitan serà creat en Catalonha
La Generalitat de Catalonha crearà lèu un servici per desvolopar l'oficialitat de l'occitan qu'es escriuta dins l'estatut d'autonomia aprovat l'an passat.
La Generalitat de Catalonha a anonciat qu'aviá adoptat lo principi de crear un servici que serà dedicat a sa politica en favor de la lenga occitana. Aquel servici que portarà lo nom plan causit de Occitan en Catalonha (OC) èra estat anonciat fa quinze jorns per lo vice-president de la Generalitat J. Lluís Carod-Rovira quand rencontrèt lo president de l'IEO a Barcelona e donc aurà pas calgut fòrça temps per oficializar la causa.
Pel moment lo principi de la creacion d'aquel servici es adoptat. Per sa mesa en plaça, segon çò qu'a prepausat J. Lluís Carod-Rovira, se farà d'ací tres ans al maximum. Aquel servici OC dependrà directament de la secretària de politica lingüistica qu'es entre las mans del vice-president del govèrn. Es el que baileja tot çò que pertòca a l'accion en favor de la lenga catalana en defòra del territòri del Principat. Aquí s'agís de metre en aplicacion l'article de l'estatut que fa de l'occitan una lenga oficiala sus tot lo territòri catalan e donc a de consequéncias en lo domeni de las relacions fòra del territòri catalan.
Lo servici OC trabalharà en relacion amb las autoritats aranesas qu'an una competéncia pròpia per tot çò que pertòca la lenga occitana sul territòri d'Aran.
Mas OC anarà al delà de la question de las relacions amb Aran pr'amor son trabalh serà de crear relacions amb las entitats que trabalhan en favor de la lenga, amb las universitats que l'ensenhan mas tanben amb d'autras institucions. Òm pòt donc imaginar que serà l'organisme que servirà d'interlocutor amb las regions occitanas de França e d'Itàlia.
S'agís d'un element novèl dins l'istòria de las relacions entre Occitània e Catalonha. Se i aguèt un sosten de la part dels catalans en favor de l'occitan abans lo periòde franquista, aquel sosten pren ara una dimension institucionala.
Òm pòt imaginar qu'aquò, ajustat a la volontat afirmada de la part del novèl Sindic d'Aran d'afortir las relacions amb la rèsta d'Occitània pòt èstre util a la presa de consciéncia per las regions occitanas que la question de la lenga passa largament lors pròpis limits territorials e que se càmbia en question interregionala e quitament europèa.
Vacanças brèvas en Provença
Lo país càmbia çaquelà. Amb lo projècte ITER son a bastir tot un quartièr novèl a Manòsca, amb un licèu internacional, pels forastièrs que vendràn s'installar dins lo ròdol de Cadaracha. Es tanben prevista una rota novèla entre Vòus e Santa Tulla per doblar la nacionala que serà lèu saturada. Pel primièr còp, çaquelà, ai vist d'unis graffitis contra ITER pintrats suls murs. Benlèu que lo monde començan a se rendre compte que son a se far envergar amb aquesta istòria d'ITER... de trabalh n'i aurà, òc, mès pels japoneses e pels franchimands. Los provençals auràn saique de trabalh coma mestierals, aquò rai.
Ai tanben descobèrta una brava revista sonada verdons a l'ostal dels produits del país de Verdon (o del país d'ITER d'aprèp lo graffiti bèl qu'i èra). Crompèri lo numèro 15 qu'es consacrat a la lenga, mès los altris numèros èran tanben interessants çò'm par. La revista mençona un siti internet que marcha pas, benlèu qu'existís pas mai, pecat.
Una darrièra anecdòta... A la dintrada de Riés i a un cartèl que ditz Benvengudo al païs de la rabasso e que fusquèc pintrat en Benvengudo al païs de l'irradiacion.
07 August 2007
PSOE=mèrda
Hot Fuzz
First of all, it's a British film, so it has penty of that British humour I love, and obviously the cops aren't as 'bad ass' as the ones depicted in American films: they eat chocolate cake, drink tea, don't carry any weapons — which makes the parody all the more irresistible. Second, the scenario is really, really good: you start thinking you're in for a funny but scenario-less film and slowly you realise there is a plot. And then you realise that the story isn't going at all where you thought it would be going. So it's not only a great comedy, it's also a great whodunit.
Highly recommended.
Transformers
An then it turns out that the film is not that stupid... actually it's pretty good, especially all the humorous lines and all the nice computer-generated effects. I would really put this on par with the Terminator films; actually I would go as far as saying that Transformers is the Terminator of the 21st century...
Recommended for the kids at heart.
28 July 2007
Save the Green Planet! (지구를 지켜라!)
Then there a two stories unfolding in parallel: the criminal investigation by the Seoul police, and the confrontation between the kidnapped CEO and his abductor. During the time of the abduction, we slowly realise that the CEO and the deranged beekeeper have known each other for a while, and that the most wicked is not the one we thought...
When the police finally find the CEO and his kidnapper, all hell breaks loose — the ending was the one part of the film I liked least. The film is still a must see. Very recommended.
26 July 2007
Coalizione "liberi da OGM"
La coalizione Italia Europa - Liberi da OGM ha deciso di organizzare una Consultazione nazionale dal 15 settembre al 15 novembre 2007. Per parteciparvi, o semplicemente per informarsi, c'è un sito che bisogna assolutamente visitare, e che spiega tutto quello che la coalizione sta organizzando in Italia.
EDF ment, ment énormément !
http://www.sortirdunucleaire
des documents confidentiels issus d'EDF
Le Réseau "Sortir du nucléaire" publie sur son site web des documents exclusifs, dont une figure confidentielle estampillée "A ne transmettre à l'extérieur d'EDF sous aucun prétexte". Il s'agit de données sismiques concernant toutes les centrales nucléaires françaises, données jamais publiées par EDF qui a donc des choses à cacher aux citoyens.
Le Réseau "Sortir du nucléaire" considère que chacun doit pouvoir prendre connaissance de ces données, il les rend donc publiques.
En consultant l'ensemble des documents révélés par le Réseau "Sortir du nucléaire", on peut constater des faits gravissimes :
Le Réseau "Sortir du nucléaire" dénonce le "silence assourdissant" des autorités françaises concernant le risque nucléaire. Les évènements récents au Japon, en Allemagne (et en Suède il y a pratiquement un an) montrent que les normes de sécurité définies par les "spécialistes" sont gravement mises en défaut.
- la falsification de données sismiques par EDF
- les fortes divergences entre les experts du très officiel IRSN (Institut de radioprotection et de sûreté nucléaire) et ceux d'EDF.
- l'opération de "lobbying au plus haut niveau de l'Autorité de sûreté" mise en oeuvre par EDF pour empêcher la prise en compte de calculs de l'IRSN.
Toujours en France, EDF et l'Autorité de sûreté (ASN) ont reconnu hier une "anomalie sérieuse" (colmatage "élevé" des générateurs de vapeur) qui affecte la quasi totalité des réacteurs français. EDF, avec la bénédiction de l'ASN, annonce que les réacteurs vont continuer à fonctionner "dans des conditions de sûreté acceptables". Que signifie cette expression ? Faut-il s'attendre à un nombre "acceptable" d'accidents nucléaires ?
Hélas, les autorités françaises continuent à faire preuve du plus grand autisme. Le Président de la République, pourtant focalisé sur la "sécurité", ne semble pas prendre conscience de l'insécurité nucléaire. Pendant ce temps, EDF, Areva et le CEA désinforment impunément, et l'accident nucléaire menace plus que jamais...
Contrairement à ce qui nous est toujours dit, le risque zéro existe : il suffit de fermer les centrales nucléaires. C'est d'ailleurs ce qu'il faut faire immédiatement lorsque les normes de sûreté d'une centrale nucléaire ont été sous-évaluées à la conception, comme c'est le cas au Japon... et en France.
Il est urgent que la France adopte rapidement un plan de sortie du nucléaire.
Voir les documents confidentiels d’EDF ici :
http://www.sortirdunucleaire.fr
Hévíz a bien changé !
Les bains thermaux ont éte reconstruits, et on accède aux vestiaires avec des bracelets électroniques. Il y a aussi une petite piscine pour les enfants.
Je me suis rendu en Hongrie, pour cette visite-éclair, par le transporteur low cost Sky Europe et, franchement, c'était aussi bien que n'importe quelle compagnie aérienne « normale ». L'avion atterrit à Ferihegy 1 au lieu de Ferihegy 2 et, côté français, décolle d'Orly-Sud.
21 July 2007
Crimi de lesamajestat!
De pas créser. Aquò se debana auèi lo dia, en 2007, en Euròpa: lo darrèr numèro de la revista satirica espanhòla el jueves fusquèc sasit per la justícia espanhòla amor del dessenh de cobertura, considerat irrespectuós cap a la familha reiala d'Espanha.
Ja trabalhan pas jamai, aquelis òrres parasitas, e còstan un fum de moneda als contribuent espanhòls. Que serviscan almens a amusar lo pòble, pecaire!
17 July 2007
Du bon rap revendicatif !
Et puis hier soir, le choc ! Sur une chaîne musicale de la TNT, j'ai découvert La Rage de Keny Arkana. Du vrai, bon rap revendicatif, avec un pur texte révolutionnaire et — cerise sur le gâteau — avec l'accent marseillais :-)
Le clip est dispo ici.
15 July 2007
Lou Felibrige e la lengo d'O
Noun, Frederi Mistral s'es pas engana. Aparavo la lengo d'O, e a founda lou Felibrige pèr sauva la lengo d'O. Si vertadié disciple èron à Beziés lou 17 de mars passa. Pèr arrèsta li marrit-péu que picon tantost sus l'arecle tantost sus lou tambour, lou Majourau Lucian Durand Assessour de Prouvènço, ié vèn ribla si clavèu.
Nautre en plen jourDespièi d'annado, uno vertadiero poulemico sèmblo s'èstre aubourado en Prouvènço, que sèmblo baia à Frederi Mistral, au travès de soun obro, d'idèio e uno filousoufìo que soun pas aquéli seguido pèr lou Felibrige despièi mai de 150 an...
Voulèn parla toujour
La lengo dóu Miejour
Vaqui lou Felibrige
Sènso vougué laissa au Felibrige l'apanage, nimai l'esclusivita de la defènso de la lengo d'O, aqueste mouvamen estènt éu-meme l'obro de Frederi Mistral, es legitime de se demanda quau miés qu'éu pòu pretèndre à espremi la pensado mistralenco.
Counsciènt adeja d'aquelo dificulta, Léo Larguier escrivié tre 1930, dins soun libre Mistral:
Les doctes éplucheurs de textes et les fabricants de gloses les plus probes trahissent plus d'une fois les poètes qu'ils expliquent et leur prêtent souvent des intentions qu'ils n'eurent point.Es pèr acò, davans la prudènci necito que demando, se voulèn èstre óujeitiéu, avèn pensa de parti dis escrit juridique, meme poulitique de Frederi Mistral, que soun lis estatut dóu Felibrige.
On peut étudier, pendant toute une vie, l'œuvre d'un écrivain ou d'un artiste, et passer tout le temps à côté de lui et se tromper sans cesse.
Lis estatut
Dins un proujèt de redacioun di proumier estatut dóu Felibrige, Mistral escrivié:
Lou Felibrige es l'assouciacioun dis ami de la lengo d'O founda pèr Santo Estello lou 21 de Mai dóu bèl an de Diéu 1854, coustituï pèr deliberacioun tengudo i Jo Flourau de Santo Ano d'Ate e counsignado dins l'armana prouvençau de 1863. S'es ourganisa dins la grando assemblado acampado en Avignoun lou 21 de Mai de 1876.S'en seguis l'Estatut revisa e vouta pèr tóuti li Felibre
Lou Felibrige es establi pèr garda longo-mai à la Prouvènço sa lengo, si coulour, soun gàubi de naturo, soun ounour naciounau, si tradicioun d'istòri e sis us poupulàri. Entendèn pèr Prouvènço lou miejour tout entié coume entendien i siècle de nosto independènci, car lou mot de Prouvènço voulènt dire prouvinço, cadun pòu lou coumprene coume significant lou païs mounte es na. Vaqui la Causo Felibrenco.Vaqui un esclargimen sus li terme de Prouvènço, dins sa plus larjo part, e de la lengo que se ié restaco...
En dounant au Felibrige si proumier estatut, Mistral i'a fisa la toco de counserva sa Pensado dins lou respèt e la dignita de soun obro.
En 1904, Pèire Devoluy estènt Capoulié, lou Felibrige se baiè de nouvèus estatut pèr èstre en counfourmita emé la lèi de 1901 sus lis assouciacioun. Es precisa à l'Article 2:
Lou Felibrige se douno pèr messioun de suscita dins touto la terro d'O lis èime terrenau, de faire flouri tóuti li parla loucau, de manteni la couneissènço de sa digneta e de sa bèuta.
Se douno tambèn pèr toco de desvouloupa la counsciènci de l'unita superbo de la Lengo d'O dins si rìchi flouresoun dialeitalo.
À l'article 4 dóu reglamen interiour d'aquélis estatut, es precisa:
Li decisioun e doucumen óuficiau de l'assouciacioun soun redegi dins la lengo prouvençalo de Mirèio e Calendau, en counsideracioun de l'ounour moundiau qu'aquéli cap-d'obro an counquista à la Lengo d'O.De nouvèus estatut fuguèron vouta pèr lou Consistoire dins soun Assemblado de Mountpelié lou 4 Jun 1991. L'article 2 preciso noutamen:
Lou Felibrige es establi pèr garda longo-mai à la nacioun óucitano sa lengo, sis us, soun gàubi e tout ço que coustituïs soun èime naciounau. Sa dóutrino es caupudo dins lis obro de Frederi Mistral e de si disciple.Se vèi egalamen à l'article 4:
[lou Felibrige] porge soun ajudo en tóuti li soucieta o escolo que travaion pèr la causo dóu reviéure óucitan e i'óufris lou liame d'uno afihacioun amistouso, chascuno gardant soun autonoumìo e sa liberta d'amenistracioun.L'article 11 dis tambèn:
Tóuti li Felibre majourau o mantenèire soun coumparti dins de seicioun terrenalo dicho mantenènço e courrespoundènto, tant que se pòu, is anciàni prouvinço de l'Óucitanìo o i grand dialèite de la Lengo d'O.Article 171:
Lou sèti souciau dóu Felibrige es trasferi au Palais dóu Felibrige en Arle.Es de nouta qu'aquélis estatut
fuguèron escrich e vouta dóu vivènt de Mistral, Majoral à la Cigalo de Maiano, lou Capoulié de l'epoco estènt Valèri Bernard. Aquélis estatut amenistrèron lou Felibrige 22 an de tèms, de 1911 à 1933.
À l'iniciativo di Capoulié Marius Jouveau, en 1933, e Reinié Jouveau en 1975, lis estatut fuguèron moudifica dins lou respèt estré de la definicioun dis amiro de l'assouciacioun.
Lis estatut d'aro, vouta en 1997, souto lou capoulierat de Pèire Fabre, soun:
Article 1 - Lou Felibrige es establi pèr apara, manteni e enaura la lengo, la culturo, la civilisacioun, e l'identita di païs d'O; pèr afreira e empura tóuti aquéli que se recounèisson dins la Pensado e l'Obro de Frederi Mistral.
Article 2 - La lengo óuficialo dóu Felibrige es la lengo de Frederi Mistral e tóuti lis ate óuficiau saran redegi dins aquelo lengo, talo que definido dins lis obro mistralenco, aleva lis ate óuficiau di Mantenènço que poudran èstre redegi dins la lengo de l'endré.
Chasque Felibre a la liberta, acò di, d'emplega lou parla d'O que i'agrado e de l'escriéure dins lou biais que ié counvèn lou miés.
Es adounc, au long dóu tèms, uno perfèto countinuita dins lou found, qu'es esprimado aqui, de l'idèio proumiero de Frederi Mistral, dins lis amiro qu'a vougu assigna au Felibrige.
Seguramen, es pas d'asard, se Mistral a baia pèr titre, à soun diciounàri Prouvençau-Francés, fru de mai de 20 annado de travai, Lou Tresor dóu Felibrige, pèr éu, lou Felibrige èro lou carrejaire incountournable de la defènso de la lengo.
Preciso: Lou Tresor dóu Felibrige o Dictionnaire provençal-français embrassant les divers dialectes de la Langue d'Oc moderne.
O pople dóu miejour, escouto moun arengo :
Se vos recounquista l'empèri de ta lengo,
Pèr t'arnesca de nòu, pesco en aquéu Tresor.
Au mot Dialèite dóu TdF, Mistral preciso:
Les principaux dialectes de la Langue d'Oc moderne sont le provençal, le languedocien, le gascon, l'aquitain, le limousin, l'auvergnat et le dauphinois.
Le provençal a pour sous-dialectes : le rhodanien, le marseillais, l'alpin et le niçard. Le languedocien a pour sous-dialectes : le cévenol, le montpelliérain, le toulousain...
Au mot Lengo, escriéu:
La lengo prouvençalo: Langue provençale, langue du midi de la France et de la Catalogne, nommée aussi langue d'O, Langue d'Oc.
Au mot Prouvènço, Mistral nous indico que souvent même, au moyen âge on entendait par Provence tous les pays de langue d'Oc.
Aqui tambèn, es esprimado la grando ambicioun de Mistral e dóu Felibrige au regard de la Lengo d'O touto.
Vaqui, sèns autre coumentàri, un tros d'uno letro de Mistral au Majourau Prosper Estieu, en Abriéu de 1908:
La vision poétique et nationale du Midi, quand je regarde vers Toulouse m'apparaît comme un arc-en-ciel qui reposerait d'une part sur la Canson de la Crotzade, de l'autre sur les chants d'Estièu et de Perbosc, et sous cet arc-en-ciel, signe superbe d'alliance et de réconciliation, je vois briller l'espérance du beau temps à venir.Parié, aquesto letro que mandavo à F.J. Bedar, publicado dins la revisto Vivo Prouvènço de Jun 1913:
Fau leissa crèse, lou triounfle de la meiouro ourtougràfi à l'inteligènci di meiours escrivan de la lengo — que soun interès es d'èstre legi e coumprés de tóuti e, en meme tèms,
de se restaca à l'aubre mèstre de nòsti tradicioun, qu'es lou rouman e lou latin. Mesfisen-nous di gramerian bon que pèr coucha li lengo sus lou lié de Proucuste — e leissen i pouèto lou dre de canta coume volon e d'escriéure à soun goust, e perèu à si risque, li cansoun que nous fan, em'acò basto.
Se sian limita à de citacioun incountestablo, qu'es pas de nosto messioun de jouga i saberu espepidounaire de tèste, e fabricant de gloso que trahisson li pouèto, qu'esplicon e ié prèston d'entencioun qu'aguèron pas.
Lou Felibrige, gardian de la pensado mistralenco, partido impourtanto de l'Obro de Mistral, pòu pas decentamen respondre is ataco verinouso, vióulènto, agressivo, e sènso foundamen que n'es l'óujèt, venènt de séudo-linguisto en quisto d'uno noutourieta efemèro.
Lucien Durand
Il Piemonte ufficializzerà le bandiere delle minoranze? (continua...)
Martedì 19 giugno una folta delegazione di sindaci, in rappresentanza dei 66 consigli comunali che hanno approvato la proposta di legge regionale per il riconoscimento delle bandiere delle minoranze occitana, francoprovenzale e walser, hanno incontrato i vertici istituzionali della Regione Piemonte. La cerimonia, caratterizzata da un forte connotato protocollare, si è tenuta presso la Sala Viglione del Palazzo del Consiglio regionale, alla presenza dei Presidenti del Consiglio Davide Gariglio e della Giunta Mercedes Bresso, nonché degli Assessori Oliva e Deorsola e di una folta delegazione di Consiglieri regionali appartenenti ai diversi schieramenti politici.
La proposta di legge è stata ufficialmente presentata e consegnata al Presidente del Consiglio Regionale dal Sindaco di Ostana Giacomo Lombardo, che ne ha illustrato le motivazioni e le finalità. L'importanza della manifestazione, la presenza ed il consenso manifestato dai vertici istituzionali della Regione Piemonte e da numerosi consiglieri regionali presenti, fanno pensare ad un iter positivo della proposta di legge, che si caratterizza per un solo articolo e quindi non si presta a troppe modifiche.
23 June 2007
Agharta, tome 8
21 June 2007
Congrats, Sir Salman!
Shame on the ignorant demonstrators, shame on the hatemongers, but, above anything else, shame on those, in the West, who do not stand by our values.
From today's Guardian on-line:
The chairman of the all-party group on Pakistan, the Conservative MP Stewart Jackson, also attacked the decision to knight Rushdie. "We do not need a situation where we are gratuitously offending our allies in the fight against terror," he told the ePolitix website. "I think the prime minister's office should think very carefully about that decision."Well, SHAME ON YOU, MR JACKSON!
19 June 2007
Législatives : deux bonnes nouvelles
- Les Verts ne s'en sortent pas trop mal, malgré le mode de scrutin injuste pour les petites formations.
- Les ultra-jacobins hystériques Chevénement et Zuccarelli n'ont pas été élus !
13 June 2007
Il Piemonte ufficializzerà le bandiere delle minoranze?
Il prossimo 19 giugno verrà ufficialmente presentata in Regione Piemonte la proposta di legge regionale, di iniziativa dei comuni, volta a legalizzare l'esposizione sugli edifici pubblici delle bandiere delle minoranze linguistiche riconosciute ai sensi della legge 482 del 1999. La presentazione, a cui sono formalmente invitati a presenziare i sindaci degli oltre sessanta comuni che hanno votato il sostegno alla proposta di legge, avverrà in forma ufficiale alla presenza della Presidente della Giunta Regionale Mercedes Bresso, del Presidente del Consiglio Davide Gariglio e di numerosi assessori e consiglieri regionali.